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venerdì 3 giugno 2011

Cinzia Marulli: prefazione a "Oltre la siepe... la verità" di Anna Giordano (Girardi Editore).

Leggere Oltre la siepe… la verità è come fare un viaggio camminando in punta di piedi e i personaggi, per nulla scontati, appaiono lungo la strada come se fossero compagni d’avventura.
Gli eventi trascinano il lettore in una dimensione di suspence, dove il colpo di scena è sempre presente.
L’ambientazione è quella degli anni ’70, gli anni dei figli dei fiori, delle rivolte e dei cambiamenti sociali, ma anche dei ragazzi con sani principi rispettosi verso gli altri e la società. E’ proprio così è la protagonista, Sabrina Deletti, una ragazza appena diciottenne che dietro al suo atteggiamento compìto nasconde prima, e svela dopo, un carattere forte e determinato che le farà affrontare gli eventi con coraggio e consapevolezza e, soprattutto, con intraprendenza.
Sabrina Deletti è l’eroina creata dall’autrice, Anna Giordano, che tramite lei vuole rappresentare un ideale di donna pronta a sfidare le avversità e i misteri della vita, capace di guardare lontano e nello stesso tempo in sé stessa, altruista e generosa, ingenua, ma intelligente, pronta a lasciarsi dietro le spalle un passato di serenità e lottare per la verità e la giustizia.
Sabrina Deletti si trova catapultata in situazioni pericolose e ambigue e dovrà fare i conti con scoperte sconvolgenti. Tutto il romanzo è un susseguirsi di eventi che stravolgono la situazione precedente e, proprio attraverso questi accadimenti, l’autrice pone l’accento sull’importanza di andare oltre le apparenze, di non fermarsi mai ad una prima, superficiale visione delle cose e dei fatti. Questo è il messaggio che l’autrice ci trasmette.
 Protagonista indiscusso del romanzo è sicuramente “l’imprevisto” che attraverso le varie vicissitudini accresce l’esperienza della vita della protagonista mettendo inevitabilmente alla prova le sue capacità.
In un certo senso è “il destino” che trascina le nostre vite verso strade che mai avremmo immaginato di percorrere, è il bello della vita,  il mistero, l’imponderabile che rende il tutto più affascinante e degno di essere vissuto come un’avventura romantica e cavalleresca.
Possiamo affermare che l’autrice si manifesta attraverso questo romanzo con tutta la sua ricchezza interiore e forse, inconsciamente, trasmette alla protagonista le proprie caratteriste e la pone al centro di eventi che hanno una qualche similitudine con gli eventi della propria vita.
Del resto è inevitabile per chi scrive che passi attraverso la propria interiorità che è fatta anche di conquiste personali e materiali.
Comunque non intendo svelare di più sul contenuto del romanzo per lasciare così, al lettore, il gusto di scoprire il mondo affascinante creato da Anna Giordano.
Preferisco invece soffermarmi un attimo sullo stile linguistico utilizzato. Uno stile particolarissimo, fatto essenzialmente di discorsi diretti, tanto da poter essere assimilato ad una sceneggiatura. E non è quindi un caso che, mentre si legge il romanzo, sembra di vedere concretamente davanti ai propri occhi le scene della narrazione. I personaggi appaiono reali con una loro voce ed un loro volto, le immagini sono colorate dalla loro ambientazione. Tutto è reale e nello stesso tempo immaginario.
E’ un viaggio… un viaggio in punta di piedi che l’autrice ci invita a compiere.




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