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martedì 11 novembre 2014

Un pensiero su Las mantas de Dios di Carla de Angelis

Se saper scrivere è una dote infinitamente soddisfacente, leggere  l’opera di  Cinzia Marulli Ramadori  “Las Mantas de Dios” lo è stato ancora di più,  è’ stato come un leggero tocco sul cuore messo ormai a disagio  dagli eccessi di sproloqui che ci affollano. Una emozione ripetuta ogni volta che sono tornata sui suoi versi. Cinzia si muove con abilità e onestà, attinge dal  cassetto della memoria  e dal presente con estrema delicatezza e rispetto. La sua parola procede sicura e così ha il grande pregio di dare luce, riordinare i passi della vita come spesso si chiede alla poesia. Lascia che le parole emergano nella chiarezza di un messaggio (Rimorso pag. 20), nella sollecitudine di una emozione ; libera il verso dal superfluo per esprimere l’indispensabile (Il vuoto pag.16)
L’autrice percorre i temi essenziali della vita: il tempo, il dolore e la morte riportandoli alla sua dimensione di poetessa e donna; così vorrei che questo mio pensiero sulla sua poesia fosse recapitato come una lettera che si riceve da una persona cara, perché Cinzia ti chiede come stai e aspetta la risposta, ascolta e scrive: Se proprio/sì –se proprio devo/nascere donna-allora/vorrei avere sempre/gli occhi di una bambina/……”


Roma 21/10/2014

                                                                                           Carla De Angelis

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