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martedì 5 aprile 2016

Andrea Mariotti su Percorsi di Cinzia Marulli (Ed. La Vita Felice)

Riporto di seguito la lettura fatta dal prof. Andrea Mariotti su una poesia tratta da "Percorsi" (ed. La Vita Felice)
e pubblicata sul sito www.andreamariotti.it

INTORNO AD UNA POESIA DI CINZIA MARULLI

Leggendo la recente silloge di Cinzia Marulli Percorsi (marzo 2016) con prefazione di Jean Portante, mi sono imbattuto in diverse poesie degne d’attenzione per chiarezza d’eloquio e vibrante umanità. Sicuro risulta infatti il gesto poetico della Marulli per la “pressione” di un’anima chiara a se stessa e dunque indotta a sprezzatura (senza snobismo) circa il labor limaedel verso in chiave vuotamente estetizzante. Tutta la silloge in oggetto propone al lettore motivi d’interesse; ma non potrò tacere soprattutto dello spessore semantico attivo nell’ultima sezione di essa, Il riflesso della luce, laddove la prima poesia si rivela splendida per fulminante virtù di sintesi:

Ho sentito dire che la vita è una cosa seria.
E’ la morte a essere beffarda,
ma il come è un’altra cosa.

Forse nel sorriso è il segreto di tutto

in quel piccolo topo
che fugge veloce
e cerca il suo riparo.

…ebbene tali versi -propedeutici a sequenza di poesie intrise d’una vitalissima dialettica riguardo alla morte/vita della poetessa- suggellano a parer mio l’essenza della poetica di Cinzia Marulli, allorché al centro di essi si fa strada una gnomica carezza d’anima: “Forse nel sorriso è il segreto di tutto”. Una religiosità del sorriso suggerisce dunque a voce bassa la poetessa, un allegria di mente per affrontare i nostri percorsi senza rimanere irretiti dal dolore. Ma non basta. L’umana ricchezza di questa poesia è in commistione profonda col godimento estetico offerto al lettore. Nei suddetti versi sono infatti presenti a ben guardare in filigrana Ungaretti e Montale. Del cantore dell’Allegria valgono (dalle Ragioni di una poesia) le parole famose “il poeta d’oggi cercherà dunque di mettere a contatto immagini lontane, senza fili. Dalla memoria all’innocenza, quale lontananza da varcare; ma in un baleno”. In merito a Montale difficile non ripensare alla chiusa della prima strofe di Dora Markus, dalle Occasioni. Quanto appena evidenziato è naturalmente il tessuto connettivo, la “memoria involontaria” di una valorosa poetessa del nostro tempo e cioè Cinzia Marulli, capace di trovare non da oggi (come la poesia in oggetto appieno dimostra) la propria voce: ed è qui che nasce l’ascolto grato del lettore.

Andrea Mariotti

Cinzia Marulli, Percorsi (prefazione di Jean Portante), Milano, La Vita Felice, 2016.

P.S. Cinzia Marulli (ampie notizie sulla Rete) ha studiato presso la Sapienzadi Roma sino-indologia e sta traducendo alcuni tra i principali poeti cinesi contemporanei e in particolare i poeti brumosi (Bei Dao, Mang Ke e altri). E’ curatrice della collezione di quaderni di poesia Le gemme (progetto Cultura) e promotrice culturale di rassegne di poesia. Ha partecipato a vari festival internazionali di poesia all’estero e le sue poesie sono state tradotte in cinese, greco, inglese e spagnolo e pubblicate in Cina Bolivia, Colombia, Ecuador, Messico e Spagna. In collaborazione con il Gatestudio Records, ha realizzato progetti di videoarte. Pubblicazioni: Agave (LietoColle, 2011); Las Mantas de Dios-Le coperte di Dio (Progetto Cultura, 2013).

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